“Chiediamo la pace del cuore anche per Filippo”, dichiara monsignor Claudio Cipolla durante i funerali di Giulia Cecchettin.
Migliaia di persone hanno preso parte alla cerimonia funebre officiata da monsignor Claudio Cipolla, nella Basilica di Santa Giustina, a Padova. Questa mattina i familiari hanno voluto salutare Giulia Cecchettin indossando un fiocco rosso appeso con una spilla sulla maglia, simbolo della lotta alla violenza contro le donne.
Giulia Cecchettin, le parole di dolore al funerale
Lo strazio e la sofferenza negli occhi della famiglia di Giulia Cecchettin è stato palese. A leggera la prima lettura durante i funerali è stata Giulia Zecchin, amica della 22enne, che ha letto un passo dal libro del profeta Isaia: “Un germoglio spunterà dal tronco di lesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore”.
Poi la parola è passata a Gino Cecchettin, il padre di Giulia, che non con poca difficoltà ha tenuto un discorso per ricordare sua figlia. “Ci siamo bagnati e infreddoliti, grazie alle tante persone che sono qui oggi e a tutte quelle che mi sono state vicino in questo tempo”, ha introdotto l’uomo.
“Mia figlia Giulia era proprio come l’avete conosciuta una straordinaria donna, mai stanca di imparare”, aggiunge Gino, sottolineando i meriti di sua figlia in relazione alla laurea e a quella ad honorem. Poi emerge un velo di rabbia quando ha detto: “Il femminicidio è una condizione che colpisce le donne, vittime di chi diceva di amarle e invece le rendeva vittime di abusi fino a farle perdere la vita”.
Ma per il padre di Giulia Cecchettin la responsabilità è di tutti, “quella educativa ci coinvolge tutti”. E’ necessario insegnare ai propri figli il valore del sacrificio e dell’impegno, come è ormai fondamentale “investire in programmi educativi che ci insegnino il rispetto reciproco per imparare ad affrontare le difficoltà senza ricorrere alla violenza“.
Mons. Cipolla: “Volevamo sentire cose diverse”
Monsignor Claudio Cipolla ha iniziato la sua omelia dichiarando: “Non avremmo voluto vedere quello che i nostri occhi hanno visto né avremmo voluto ascoltare quello che abbiamo appreso nella tarda mattinata di sabato 18 novembre”.
“Per sette lunghi giorni avevamo atteso, desiderato e sperato di vedere e sentire cose diverse. Ed invece ora siamo qui, in molti, con gli occhi, anche quelli del cuore, pieni di lacrime e con gli orecchi bisognosi di essere dischiusi ad un ascolto nuovo“, aggiunge il vescovo.
Il vescovo chiede pace interiore per Filippo Turetta
Monsignor Cipolla ha rivolto anche un pensiero per Filippo Turetta, responsabile della morte di Giulia Cecchettin, e per la sua famiglia: “Donaci, Signore, anche la pace del cuore, del mio cuore e del cuore di tutti i presenti. Chiediamo la pace del cuore anche per Filippo e la sua famiglia. Il nostro cuore cerca tenerezza, comprensione, affetto, amore”.
Il vescovo di Padova poi ha spiegato: “La pace del cuore è pace con se stessi, con il proprio corpo, con la propria psiche, con i propri sentimenti soprattutto quelli che riguardano il senso delle azioni che compiamo e il senso della vita. Il nostro cuore è il luogo dove il Vangelo e la Pasqua di Gesù di Nazareth bussano con delicatezza pronti a dispiegare la loro forza umanizzante”.